Religiosi: don Grilli (biblista), "la crisi non è rantolo di morente, ma doglie di una partoriente"
Assemblea USG - 21 Maggio 2025
Articolo di Riccardo Benotti (SIR Agenzia d'informazione)

"La crisi che attraversiamo ci obbliga a rileggere Dio in modo diverso da come lo abbiamo percepito sinora". Lo ha affermato don Massimo Grilli, biblista, aprendo la 103ª assemblea dell'Unione superiori generali (Usg), in corso alla Fraterna Domus di Sacrofano fino al 23 maggio. "La speranza cristiana – ha spiegato – matura nell'esperienza del limite, che costituisce la storia umana e gli esseri che la vivono". Richiamando la metafora biblica delle doglie, ha sottolineato che "la croce testimonia che il limite, il dolore, la morte… non sono per il cristiano il rantolo di un morente, ma le doglie di una partoriente". Per Grilli, è necessario "tornare al deserto", dove l'uomo "impara a riconoscere la sua nuda condizione" e a liberarsi "degli idoli". "La nostra epoca – ha aggiunto – è segnata dall'accelerazione e dalla frammentazione, ma la speranza cristiana insegna ad abitare il limite e a trasformarlo in soglia verso nuovi orizzonti". Nell'attesa "che la Gerusalemme celeste trasfiguri la città terrestre", ha concluso, "il cristiano non fugge ma resta, affidando al Dio fedele il tempo, la storia, le ferite del mondo".